2018 ANNO EUROPEO DEL PATRIMONIO CULTURALE: UN ATOUT PER LA XLVIII EDIZIONE DELLA MOSTRA MERCATO NAZIONALE D’ANTIQUARIATO Tra i compiti che l'Unione Europea si è assunta, vi è anche quello di valorizzare, proteggere e conservare il patrimonio culturale, al quale è stato intitolato il 2018. In questa cornice di grande valore celebrativo si svolgerà la XLVIII edizione della Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato Città di Pennabilli, dal 14 al 29 luglio. Il motto dell’Anno europeo del patrimonio culturale è Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro. L'Anno è stato indetto con l'obiettivo di incoraggiare le persone a scoprire la ricchezza culturale dell'Europa e a rafforzare il senso di appartenenza a un universo comune. Nel 2018, in tutta Europa si svolgeranno iniziative e manifestazioni rivolte a stimolare i cittadini ad approfondire la conoscenza del proprio background culturale. Il patrimonio culturale plasma la nostra identità e la nostra vita quotidiana, è sempre presente nelle nostre città ricche di storia e al centro di spettacolari paesaggi naturali, non comprende soltanto le arti e l'artigianato, ma anche la storia e le tradizioni, che ci aiutano a definire noi stessi. D'altra parte, il 2018 è anche l'Anno del Cibo italiano, che vuole esaltare il patrimonio eno gastronomico e la cucina di qualità del Paese, rendendoli strumenti di scoperta di tutte le nostre risorse culturali. In questa atmosfera si inserisce perfettamente la XLVIII edizione della Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato Città di Pennabilli e il nostro borgo: Pennabilli, che la ospita. Pennabilli fa parte di quella eccezionale congerie di piccoli centri, custodi di arti e conoscenze a volte circoscritte, ma proprio per questo di valore esclusivo, che sono il motore di un turismo esigente e consapevole, rispettoso dell’ambiente, curioso di emozioni, autenticità, qualità della vita. Durante la XLVIII edizione della Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato, Pennabilli accoglierà espositori e visitatori nella veste di un affascinante museo in cui alla seduzione della natura e delle arti si intreccia la memoria di un passato segnato da eventi storici illustri. L’ambiente offre il contesto ideale per un soggiorno in armonia con la natura e le numerose testimonianze storiche, racchiuse in uno scenario naturale a volte spettacolare, a volte fiabesco, creano affascinanti percorsi “dell'anima” che si sovrappongono a quelli “della gola”, frutto dell'ospitalità e dell'abilità dei ristoratori locali nella preparazioni di cibi tradizionali e piatti tipici.
v Per l’intera durata della Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato, ma non solo, Pennabilli è meta ricca di spunti d’interesse per un turismo sempre più esigente, sia che la elegga a duraturo buen retiro, sia che ne faccia una temporanea meta di svago. PENNABILLI BANDIERA ARANCIONE DEL TOURING CLUB ITALIANO Nel 2010, il Touring Club Italiano ha assegnato al Comune di Pennabilli la Bandiera Arancione, il marchio turistico ambientale destinato alle piccole località che si distinguono per la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dell'ambiente, la cultura dell'ospitalità, l'accesso e la fruibilità delle risorse, la qualità della ricettività, della ristorazione e dei prodotti tipici.

LA NATURA
Pennabilli sorge al centro del Montefeltro, in un ambiente naturale per larga parte immutato nei secoli, che alterna ad ampi, verdi declivi distese dorate di grano maturo, profonde ferite scavate dall'acqua nella creta: i calanchi e ammassi di roccia incorruttibile: le genghe. Molte di queste vedute le ritroviamo, pressoché inalterate, nei quadri dei grandi maestri del Rinascimento italiano, come Piero della Francesca e, secondo alcuni studi, persino alle spalle della Gioconda di Leonardo Da Vinci.

IL LAGO DI SOANNE
A pochi chilometri da Pennabilli, lungo la strada che da Maciano porta a Villagrande, è adagiato tra il verde un piccolo specchio d'acqua, il lago di Soanne. In un paesaggio incantevole, circondato da querce, frassini, carpini e salici, il lago di Andreuccio è al centro di un’oasi di quiete, resa ancor più suggestiva dall'atmosfera creata da una leggenda secondo cui, nel 1300, vi trovò la morte un giovane pastore, Andreuccio, invaghitosi della figlia del principe Evaristo, che lo fece uccidere dai suoi sgherri. La principessa Elisabetta, dopo averlo cercato invano per giorni e giorni, si diede la morte gettandosi nel lago.